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   Palazzo Pironti
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Nel 1695 il feudo di Campagna fu acquistato dal duca Nicolò Pironti per 40050 ducati, ed ottenne anche per i discendenti il titolo nobiliare. Di origini salernitane, il nuovo signore, non avendo intenzione di lasciare il feudo in mano ai suoi intendenti, volle costruire un palazzo nel centro cittadino che avesse quelle caratteristiche di residenza nobiliare, degne del blasone familiare, e si adattasse alle nuove esigenze funzionali della fine del seicento. La scelta del luogo di costruzione ricadde sull’antico quartiere di Zappino nei pressi della chiesa di S. Salvatore e di fronte al palazzo Greco. Si configurava così una piazza sulla quale poteva evidenziarsi la facciata del nuovo edifico ducale e lo stesso Pironti fece ribaltare la posizione della chiesa adiacente in modo da spostarne l’accesso principale sulla piazza stessa. Il palazzo Pironti occupa un’insula quadrangolare e si sviluppa su tre livelli con corte centrale rettangolare. La facciata principale presenta sei aperture per ogni piano, botteghe al piano terra e un portale in pietra privo di decorazioni. Attraversato l’ingresso principale si accede ad un passaggio coperto da una volta a botte lunettata, con affresco centrale, e quindi al cortile pavimentato con grossi lastroni di pietra e sul quale si affaccia il vano scala con i pianerottoli a vista; degli arconi, a sesto leggermente ribassato, e delle ringhiere in ferro scandiscono i tre livelli. Nell’androne troviamo una fontana con mascherone in pietra e, ai lati di accesso alla scala, due tondi scultorei raffiguranti delle teste di chiaro gusto rinascimentale, probabilmente riutilizzati. Sottoposto ad interventi di consolidamento e di restauro, in seguito al sisma del 1980, allo stato attuale il palazzo rappresenta  uno dei più riusciti esempi di recupero tra gli edifici della città.