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Giulio Romano

Maestro di una nuova e stravagante maniera di concepire l'arte, secondo la definizione coniata da Giorgio Vasari nel suo "VITE DE' PIÙ ECCELLENTI PITTORI, SCULTORI E ARCHITETTI".

È stato il più fedele allievo di Raffaello nella cui bottega si è  formato per poi esprimersi, poliedricamente, in forme artistiche e discipline diverse, dall' architettura alla pittura e alla scultura, dagli arazzi all' oreficeria, con un denominatore comune nella pratica del disegno.

Vasta ed interessante la sua produzione grafica, legata al rinnovamento del linguaggio manierista come progettista, designer, pittore, architetto e urbanista.

Sue opere sono presenti a Roma, lavorando agli affreschi della Villa Farnesina, alle Logge e alle Stanze Vaticane.

Alla morte di Raffaello, nel 1520 (quest' anno ne ricorre il 500°), ne ereditò la bottega d' arte.

Proprio 5 secoli fa, giusto nel 1520, a Campagna ridisegno' l' urbanistica della Città.

Altre sue presenze a Venezia e Mantova (dei Gonzaga).


Tutte le attività  svolte in questo periodo nella nostra Città individuano il principale artefice del nuovo corso della storia di Campagna nella persona di MELCHIORRE GUERRIERO.

Costui nacque a Campagna nel 1468, studiò  presso l'Università  di Napoli e , completati gli studi, si recò  a Roma, dove divenne custode della Cancelleria Apostolica e maestro dei brevi pontifici.

Guerriero, che grazie alla posizione raggiunta nella Curia Romana, in meno di dieci anni aveva procurato a Campagna il titolo di Città nel 1518 e " inventato" una sede vescovile nel 1525, perfeziono' il suo lavoro o meglio il suo capolavoro,  allargando la diocesi e rendendo autonoma la sede vescovile; e chissà  ancora quali altri ritocchi avrebbe attuato se la morte non lo avesse colto il 21 settembre 1525.

Il Guerriero è  stato un uomo attento e partecipe di una cultura di respiro europeo.

Per anni, andando a Roma, ho visitato la Chiesa di Trinità dei Monti, pensando al campagnese più  intraprendente degli ultimi 500 anni che vi è  sepolto: proprio Melchiorre Guerriero.

Ma veniamo ai fatti e alle date.

Il 7 aprile del 1514 con il Papa Leone X fu innalzata la Collegiata della Giudeca con la bolla " Ex supernae Majestatis ", dove ai piani superiori, nei decenni successivi, si costruirà l'attuale Cattedrale Santa Maria della Pace.

Il 26 marzo 1518, con la bolla sempre di Leone X " Pro Excellenti Praeminentia" , Campagna poté fregiarsi del titolo di Città.

In quegli anni, contestualmente,  Campagna si vide autorizzata ad istituire uno Studio Generale (una sorta di Accademia - Università) allocata nel convento dei Padri Domenicani presso la parrocchia di San Bartolomeo Apostolo.

Il 19 giugno 1525, con Papà Clemente VII, con la bolla " Ad perpetuam rei memoriam  pro excellenti Praeminentia Sedis Apostolicae" elevo' la Città di Campagna a sede vescovile.

Ma il nobile campagnese come trascorse gli ultimi anni della sua vita? Stava cercando di allargare i confini della diocesi di Campagna annettendovi  quella di Acerno e un lembo di archidiocesi di Salerno, con il fine di ottenere una sede vescovile autonoma e non unita "aeque principaliter" con altre sedi e quindi di un vescovo campagnese soggetto direttamente alla Santa Sede.

Colto da improvviso malore, prematuramente,  morì cinquantasettenne.

Il suo vero capolavoro lo stava realizzando nel 1519 quando invitò il grande maestro Raffaello Sanzio a realizzare alcune opere nella sua amata città di Campagna. Per pochi mesi non riuscì a mettere a segno il colpo perché Raffaello si ammalo' gravemente e subito dopo, proprio nel 1520, spiro'.

Abbiamo detto che alla sua morte il discepolo prediletto ne ereditò la sua bottega d'arte e proprio per questo, sempre nel 1520, GIULIO ROMANO, grande pittore e architetto, ridisegno' l' urbanistica della Città di Campagna.