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   Campagna città del fuoco
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Riscoperta delle tradizioni popolari, con tutto il loro calore, il 17 gennaio a Campagna, in occasione della festa di Sant'Antonio Abate, con l'accensione dei "fuochi" nelle piazze principali del paese. Il "calore" appartiene ad un antico rituale pagano-religioso legato ai "fucanoli", i "falò" che nelle campagne meridionali illuminano la notte del Santo. Senza nulla togliere alla spontaneità ed alla naturalezza da cui nasce la manifestazione, i giovani della Pro Loco, con la partecipazione di volenterosi e devoti cittadini, organizzano una gara gastronomica di piatti tipici, da tenersi in ciascun rione. Tra sacro e profano, la festa e la "sagra". Si imbandiscono tavolate su cui troneggiano i prelibati "gliummarielli", la tipica "matassa e fasule", "a pulenta", patate fritte con peperoni alla giara e succulenti braciole, il tutto regolarmente innaffiato da ottimo vino locale. La serata sarà animata dalle esibizioni di rinomati gruppi folk, provenienti dal Cilento e dall'Alto Sele. L'arcinoto detto "sant'Antuon: maschere e suon" dà inizio al periodo del Carnevale, che culminerà con la "cantata di Zeza", nella tarda serata del martedì grasso. Intorno alle "pire", attori ed altri personaggi in costume, suonatori d'organo e tamburelli, tra i frizzi e i lazzi sboccati degli astanti. Una festa, dove non manca la processione della statua del Santo, con la quale Campagna torna ad affidarsi ad un elemento naturale per riscoprire le proprie radici culturali. Il fuoco del Santo assume lo stesso valore di "segno della memoria" riconosciuto all'acqua del fiume Tenza, che in estate "allagando" il paese, diventa "Chiena". Il fuoco per esorcizzare e l'acqua per purificare. Due segni, due elementi ricorrenti nell'antica e gloriosa storia della città. Tra la cronaca e le testimonianze ricordiamo che nel passato, anche non molto remoto, venivano praticati riti propiziatori paganeggianti, frammisti a riti religiosi atti ad esorcizzare l'assalto del maligno. Campagna, con l'accensione dei "falò", vuole anche ricordare la tragica morte del monaco e filosofo nolano, consumata a Roma, in Campo dei Fiori il 17 febbraio 1600.Eternamente esca agli voraci fuochi". Parliamo dell'eretico Giordano Bruno, arso vivo sul rogo, che perfezionò le sue teorie a Campagna, dove nel 1573, nel Convento dei Padri Domenicani, annesso alla Chiesa di S.Bartolomeo, fu ordinato sacerdote e cantò la sua prima messa. Stessa sorte per le sue opere. Nella "Copia parziale della Sentenza", destinata al governatore di Roma, in data 8 febbraio 1600, si legge: "Condanniamo, riprobamo et proibemo tutto gli sopradetti et altri tuoi scritti come eretici et erronei, ordinando che tutti quelli che sin'ora si son avuti, et per l'avvenire verranno in mano del Santo Offizio siano pubblicamente guasti et abbrugiati nella Piazza di San Pietro". E proprio all'ultimo momento, conscio di morire "martire e volentieri", quando stava per ricongiungersi all'anima dell'universo, ritorna l'elemento del fuoco . L'eretico ed impenitente Bruno, "lo scellerato", ostinato e pertinace frate, "con la lingua in giova per le bruttissime parole che diceva", moriva sostenendo "che se ne sarebbe la sua anima ascesa con quel fumo in paradiso". Una sorta di interiorizzazione di quel fuoco del rogo e dei falò da cui siamo all'inizio partiti. Certo è che tra credenze popolari, mistificazioni e magie, Campagna intende custodire e tramandare alle future generazioni genuine tradizioni, cui è particolarmente legata per la salvaguardia della memoria storica del suo vasto patrimonio culturale.

 

Programma dei Fucanoli
17 Gennaio

ore 18,00  Processione con la statua di S. Antonio Abate
dalle ore 18,00 Accensione dei fucanoli