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   Primavera delle Oasi 2025
Primavera delle Oasi 2025

LE OASI NATURALISTICHE

Un viaggio nella natura alla scoperta di bellezze naturali della flora e della fauna. Qui il re incontrastato è il lupo.
Mammifero dal corpo snello e forte, carnivoro appartenente alla famiglia dei Canidi, il lupo (Canis lupus) vive in branchi. Animale grandemente aggressivo, è considerato come simbolo della voracità insaziabile e sanguinaria. Digitigrado, cinque dita per le zampe anteriori e quattro per quelle posteriori, dal muso aguzzo e orecchie triangolari tenute sempre ritte, ha i denti canini molto sviluppati che gli permettono di attaccare grossi ruminanti e di nutrirsi all'occorrenza anche di piccoli animali e carogne.
L’ululato, grido cupo e prolungato, è il suo modo di comunicare.
Il lupo è anche il simbolo del Parco del Wwf del monte Polveracchio e la popolazione dei monti Picentini è tra le più importanti dell’Appennino Campano. La popolazione di lupo italico è diffusa tra la Toscana e i rilievi montuosi degli Abruzzi e della Sila in Calabria. L’operazione “San Francesco”, lanciata dal Fondo Mondiale per la Natura nel 1976, non solo promosse la sua protezione, ma sensibilizzò l’opinione pubblica: portò le Regioni a farsi carico di rimborsare ai contadini e pastori i danni causati dai lupi, e si pensò, quindi, alla salvaguardia. Vincenzo Armentano, responsabile dell’oasi, riprende un brano del libro Itinerari naturalistici della Valle del Sele:
«... un altro Re dominava queste contrade, ormai è detronizzato ed è presente soltanto come esemplare: il lupo». Proprio qui vicino c’è un posto chiamato “le tane dei lupi”, che indica la presenza di questo splendido animale.
E' merito del Wwf e della sia campagna di protezione il fatto di aver dato il via a una conoscenza tale da sfatare il mito del lupo cattivo. L'uomo di oggi dovrebbe  raccontare la favola di Cappuccetto Rosso invertendo i ruoli.


Parco del monte Polveracchio

PARCO DEL MONTE POLVERACCHIO

Il monte Polveracchio (m 1790) fa parte della catena dei monti Picentini tra la provincia di Salerno e quella di Avellino: qui si trovano le cime più alte dell’Appennino Campano: monte Cervialto (m 1809) e il monte Terminio (m 1783).
Il Parco, insistente nel Comune di Campagna, si estende per circa 200 ettari.
Ai visitatori suggeriamo di lasciare l’autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria all’uscita di Campagna, di attraversare il centro urbano e di proseguire per 12 km sulla strada provinciale per Acerno: seguendo i cartelli del si giunge davanti all’entrata del Parco.
Campagna è ai piedi dello splendido parco naturale del Monte Polveracchio, che si snoda con un enorme faggeta dai mille metri in su, comprendendo l’oasi di Campagna e quella di Senerchia; popolato da animali e volatili mediterranei, nell’oasi sono state create aree faunistiche per gli anfibi, la salamandra pezzata ed il tritone italico.

https://it.wikipedia.org/wiki/Oasi_naturale_del_Monte_Polveracchio

 


 

OASI NATURALISTICA DI PERSANO

 

L’Oasi naturalistica di Persano, prima oasi della Campania (dal 1981), che estende i suoi confini in un territorio in­centivante in una pianura palustre con invaso artificiale: canneto e macchia mediterranea sulle colline, boschi, campi coltivati e prati oltre la mezza costa; moltissimi i volatili presenti (visita: da ottobre a dicembre e da marzo a metà maggio).Oasi di Persano
La città di Campagna vanta il primato di avere sul suo territorio due oasi del Wwf. L'Oasi di Persano come centro pilota per salvare la lontra, "signora" del fiume Sele e mammifero in via d’estinzione. Piuttosto schiva per natura e timorosa dell’uomo, la lontra ha assunto abitudini notturne dedicando le ore diurne al riposo. Generalmente conduce vita solitaria, che abbandona soltanto nel periodo degli amori.
“Sopravvissuta negli angoli più nascosti dei nostri corsi d’acqua, la lontra è oggi, in Italia, il mammifero terrestre che presenta il maggior rischio di scomparsa. Preziosa e insostituibile abitatrice degli ambienti umidi, questo splendido mustelide ha subito negli ultimi anni una drastica riduzione fino ad affacciarsi al baratro dell’estinzione", è il grido di allarme lanciato qualche anno fa da Antonio Canu in una pubblicazione realizzata dal Fondo Mondiale per la Natura d’intesa con il Ministero per l'Ambiente.
"Nel comprensorio bagnato dai fiumi Sele, Tanagro e Calore lucano sopravvive la più numerosa popolazione di lontra dell’intera penisola. Un angolo di Campania di estremo valore naturalistico e paesaggistico, ancora vivo e per niente integro, nonostante i progetti minacciosi di speculazioni, distruzioni, alterazioni".
Battaglie quotidiane contro mille pericoli: dighe, captazioni, strade, cave, discariche e canalizzazioni. Salvare la lontra significa salvare questa terra, le sue tradizioni, la sua storia. E se il Wwf ha iniziato da anni a percorrere tale strada. È dal 1981, infatti, che l'oasi di Persano sul Sele è diventata il centro pilota della Campania per la salvaguardia della lontra. È necessaria, però, l’istituzione di un parco fluviale, indice di protezione e di regolamentazione ma anche di sviluppo economico.
Bisogna conservare l'acqua trasparente, tutelare il fiume Sele e salvaguardare il suo vasto patrimonio faunistico e floreale.
Per raggiungere tale obiettivo, occorre il contributo di tutti. Insieme per tramandare alle future generazioni l'appartenenza storica alla nostra terra così ricca di bellezze e regno della "signora del fiume".

https://oasiwwfpersano.com/

CARMINE GRANITO

Ascolta "Campagna la città delle 2 oasi del WWF" su Spreaker.